benvenuti a tutti,
questo è un blog ideato per aiutare a capire queste malattie dell'anima onde evitare di giudicare senza conoscere.
Rispettando l'idea di tutti, e in particolar modo usando termini appropriati e richiesti dal senso di civiltà e intelligenza, invito tutti voi a dire la vostra rispettando comunque ogni persona e tutelando anche il rispetto di queste ragazze afflitte da tali malattie dell'anima.
buon proseguimento
emy

mercoledì 13 ottobre 2010

IL 15% DELLE DONNE MUORE ALL'ANNO PER ANORESSIA



Allora, non vi scandalizzate per la durezza di quest'immagine, perchè uno slogan sì sconvolgente e molto giudicabile, ma che racchiude una grande verità:
"QUEST'ANNO IL 15% DELLE DONNE CHE SOFFRONO DI ANORESSIA, MORIRA'!"

E'uno slogan (direi di umnorismo dark) di una campagna israeliana di prevenzione sui disturbi alimentari, per diffondere consapevolezza su questi disturbi alimentari, ad attrarre l'attenzione e la sensazione in modo negativo si critici di tutto il mondo e delle persone in genere di tutto il mondo.
anche se potrebbe offendere qualcuno che soffre di tale disturbo, la realtà è che purtroppo la prima causa di morte tra ragazzi tra i 12 e i 25 anni è proprio l'anoressia. l'anoressia è un passo e una sfida alla morte senza consapevolezza e senza rendersene conto.
purtroppo seppur con un'immagine forte, che d'altronde ha raggiunto il suo obiettivo per la quale è stat scelta di proposito, tale slogan è realmente un modo per dare maggiore più consapevolezza, per aprire un pò gli ochci a coloro che ancora li hanno offuscati.
lo stesso Jordan (psicanalista del passato)diceva:
"La società va compiaciuta, laddove è possibile; se non la si compiace, bisogna sbalordirla; se non la si può nè sbalordire nè compiacere bisogna provocarla e farla inorridire!".
ed'è proprio ciò che hanno fatto gli ideatori di questo slogan forte di impatto morale. A volte per far aprire gli occhi ai più ostinati bisogna anche ricorrere a misure estreme e considerate al limite del morale, quasi toccasse l'immoralità senza alcun ritegno. Solo un impatto forte può diffondere sconcerto e lo sconcerto aprirà le menti e gli occhi delle persone più determinate a non voler accettare prima che si rovini la vita qualcuno.

l'immagine passa però in secondo piano nel momento in cui si dà retta e importanza alla dicitura dello slogan, che racchiude una vera e cruda realtà:
OGNI ANNO IL 15% DI RAGAZZE MUORE A CAUSA DELL'ANORESSIA.

dovremo prevenire questo male e fare più propaganda di prevenzione e insegnare la società a come evitare tale disagio e tale struggente e fatale destino.

DATI STATISTICI E RAPPORTO GENITORI -FIGLI


A proposito del post precedente, i dati dell'ANSA parlano chiaro:
1 su 4 arriva tardi alle Cure, il 5% perde la vita.
Non sono poche le vittime dell'anoressia, considerando la stragrande maggiooranza dei giovani afflitti da queste turbe equivalgono davvero a molte vittime in età ancora prima dei venti anni.
l'articolo inoltre continua e denuncia:

"(ANSA) - MILANO, 1 OTT - Una giovane paziente su quattro con gravi disturbi del comportamento alimentare, come anoressia o bulimia, arriva a cure efficaci in condizione di gravissimo rischio di vita a oltre tre anni dall'inizio della malattia. La denuncia oggi a Milano in occasione delle '20/e Giornate di Nutrizione Clinica 2010' promosse dall'Ospedale milanese di Niguarda. Continua a leggere questa notizia

Maria Gabriella Gentile, direttore del Centro milanese, uno dei piu' importanti d'Italia (con il 20-25% dei casi gravi provenienti da fuori regione) commentando i dati relativi a piu' di 500 pazienti ricoverati, lancia un appello ai medici di base e alle famiglie, affinche' portino maggiore attenzione ai disturbi del comportamento alimentare degli adolescenti.

Anoressia e bulimia, precisa la professoressa, colpiscono oggi il 10% delle adolescenti tra i 12 e i 25 anni. Tra i 15 e i 16 anni e' soprattutto anoressia (se accade prima, verso i 12 anni, ci sono conseguenze anche nella crescita), un po' piu' tardi, verso i 20-22 anni la bulimia. ''Per trattare disturbi dell' alimentazione - afferma - e' necessario utilizzare terapie mediche e psicologiche integrate. E la guarigione e' tanto piu' rapida quanto diagnosi e cure sono precoci. Il problema grosso e' che troppo spesso arrivano da noi quando la malattia e' gia' in atto da tempo, una su quattro dopo oltre 3 anni dall'inizio della malattia. E questo deve cambiare, perche' e' come se uno aspettasse di curare la polmonite quando gia' non respira piu'''.

Il problema e' che ''non c'e' abbastanza consapevolezza della gravita' della malattia, che secondo i dati di letteratura, porta a morte nel 5% dei casi. Le giovani colpite da anoressia o da bulimia, non cercano la cura. Anzi, spesso la negano e la fuggono. Dovrebbero essere i genitori a preoccuparsi dell'anomalo comportamento alimentare delle figlie - conclude Gentile - ma troppo spesso nemmeno i medici di famiglia se ne accorgono''.
(ANSA).



in questi anni così bui e incerti, c'è davvero bisogno di un controllo morale e pratico da parte delle stesse famiglie e non dare nulla per scontato. Dare più controllo non vuol dire soffocare la libertà della propria prole ma avere maggiore attenzione in determinate occasioni e situazioni, seppure da lontano.
il dialogo tra genitori e figli deve e dovrebbe esistere a priori per infondere più fiducia nella ragazza o nel ragazzo e farle/gli sapere che non è solo/a, che ha qualcuno su cui poter contare in ogni momento; dare un punto di riferimento solido e reale alla propria prole, è molto, anzi di primaria importanza.
non si può sempre pensare: "Mio figlio e mia figlia lo sanno a prescindere che di me si possono fidare!" NO! non lo sanno o meglio lo sanno a parole ma hanno bisogno di prove e fatti.
vorrei davvero che prima o poi anche i genitori stessi prima che tale problema della malattia mentale pscogena si formi nella propria figlia si informino meglio su come poter prevenire tali stati d'animo nei propri figli.
la prevenzione anche in questo caso è molto importante.

UN'ALTRA VITTIMA


16ENNE MUORE DI ANORESSIA
DOPO 1 ANNO DI 'DIETA' -FOTO

La pagina del Daily Mail
di Domenico Zurlo



Aveva scelto di mettersi a dieta, insieme a sua madre, per perdere quei chili di tropo dovuti a pranzi e cene natalizi. Ma nel giro di meno di un anno, Anna Wood è diventata anoressica, ed è morta a soli 16 anni. E' accaduto a Wimbledon, in Inghilterra, e la storia di Anna è stata raccontata dal Daily Mail. "Non è mai stata grassa, aveva solo un po' di pancetta, ma era normale alla sua età - racconta la madre, Christine Gibson, 52 anni - dopo cinque o sei settimane io ho interrotto la dieta, ma lei ha continuato a mangiare pochissimo, meno di quanto pensassimo. A volte nascondeva il cibo per poi buttarlo via, lontana dai miei occhi. Nel giro di un paio di mesi è diventata magrissima". Ad agosto dello scorso anno il ricovero in ospedale, diventato inevitabile per le sue gravi condizioni di anoressia.: alta 1 metro e 70, Anna era arrivata a pesare meno di 40 chili. Dopo due mesi in ospedale, e qualche chilo guadagnato, la ragazza è tornata a casa, ma solo per riprendere i vecchi ritmi: fino allo scorso febbraio, quando è svenuta in mezzo alla strada ed è tornata in ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato un'ulcera perforata che le è stata fatale. Lo scorso 26 marzo, Anna è morta per insufficienza cardiaca dopo l'operazione chirurgica, alla quale i medici avevano previsto che non sarebbe sopravvissuta.


questo è un articolo pubblicato su www.leggo.it.
E' sconcertante che ancora nel 2010 ci siano vittime di tale mostro e sempre più vi è la complicità di almeno uno dei due genitori o un silenzio forzato e indifferente della famiglia.
si deve capire che tale malessere è un sintomo cancerogeno di un rapporto intrafamiliare che non va bene e che va smussato se non cambiato totalmente per il bene di tutti i membri perchè è un problema che si manifesta in una/o ragazza/o ma che appartiene a tutti i membri familiari e che a differenza degli altri membri la ragazza se lo fa proprio per rifiutarsi ancora di tacere e far finta dinulla come preferiscono fare gli altri e che invece preferisce manifestare il disagio nella sua completezza. Ecco perchè ci vuole anche il coinvolgimento della famiglia e la partecipazione attiva dei genitori nella terapia, altrimenti la ragazza o il ragazzo difficilmente potrà guarire totalmente.

sabato 17 luglio 2010

PARTE QUARTA

Disfunzioni chimiche alla base dell'anoressia

La serotonina è molto alto nelle persone che soffrono di anoressia


L'anoressia sarebbe legata a disfunzioni chimiche cerebrali. Lo ha stabilito uno studio pubblicato negli «Archives of General Psychiatry» da un gruppo di scienziati dell'Università di Pittsburg: questo studio potrebbe aiutare lo sviluppo di nuove medicine e di trattamenti psicologici.
RICERCA - Secondo la ricerca chi è affetto da anoressia manifesta una alterazione dell'attività della serotonina, un agente chimico legato allo stato d'animo e all'ansia. Il principale sintomo di chi è affetto dall'anoressia è la continua ricerca di magrezza attraverso la privazione del cibo, il tutto guidato da un'ossessiva paura di diventare grassi. Esistono poi due sottogruppi di anoressici: il primo che si priva continuamente di cibo, il secondo che alterna periodi di privazioni con altri periodi in cui mangia tanto fino a diventare bulimico.
SOTTOGRUPPI - Lo studio compara l'attività della serotonina nelle donne anoressiche con altre ragazze che non hanno mai avuto disordini alimentari: usando sofisticate tecniche, i ricercatori hanno dimostrato che il livello di serotonina è significativamente più alto in numerose parti del cervello delle donne che sono state vittime della forma di anoressia che sfocia nella bulimia.
SEROTONINA - Tutte le donne che manifestano forte ansia hanno un livello di serotonina molto alto. Per i ricercatori questa scoperta suggerisce che il persistente disturbo del livello di serotonina potrebbe essere legato all'accrescere dell'ansia che poi scatena l'anoressia, anche se non scartano la possibilità che il livello di serotonina sia alterata dalla malnutrizione.
MEDICINE - Per il professore Janet Treasure, un esperto di disordini alimentari, anche altre ricerche hanno suggerito che i disordini alimentari sarebbero legati al livello di serotonina. «La somministrazione di farmaci insieme a una terapia psichica potrebbe aiutare, ma potrebbe essere allo stesso tempo un problema, perché spesso gli anoressici sono impauriti dalle medicine».

PARTE TERZA- sindrome affettiva stagionale (SAD),

Questa è una delle scoperte più importanti sull'anoressia:

Studio durato 35 anni rivela nuove intuizioni sull'anoressia
"Ricercatori del Regno Unito, Danimarca e Australia hanno pubblicato una serie di sette nuovi articoli nella rivista "European Eating Disorders Review", dopo avere seguito pazienti affetti da anoressia nervosa e da altri disturbi dell'alimentazione.

L'ampia serie di dati disponibili, basata su informazioni raccolte dal professore Arthur Crisp nell'arco di 35 anni presso la Middlesex Hospital Medical School, e successivamente presso la St George's Hospital Medical School, entrambe a Londra, ha fornito una nuova dimensione della variante femminile e di quella maschile, meno comune, della patologia. Il professore Crisp conclude che la sua teoria sull'anoressia, sviluppata negli anni '60, è valida e che la malattia costituisce un "atteggiamento di rifiuto dettato dalla fobia", "una soluzione biologica ad un problema esistenziale".

I risultati rivelano l'esistenza di picchi di anoressia nei bambini nati in marzo/aprile e in ottobre, e un valore minimo in quelli nati in febbraio. Questa situazione era già stata osservata in passato, sebbene non fosse stata ritenuta significativa in termini statistici. È stato comunque rilevato che il comportamento della madre è un fattore importante.

"Data la modesta ripetitività, abbiamo continuato ad esplorare la possibile relazione di ogni picco nelle nascite facendo riferimento a variabili parentali di base che secondo noi erano in grado di spiegare il fenomeno. Dei 16 fattori esaminati, soltanto uno era significativo dal punto di vista statistico, anzi si è dimostrato estremamente significativo, ovvero la presenza di un'ingiustificata preoccupazione da parte della madre per il peso e la forma del proprio corpo e per il mantenimento dello stesso a livelli normali", si legge nella relazione.

La relazione ipotizza che alcune donne possano soffrire di attacchi di anoressia stagionali correlati alla sindrome affettiva stagionale (SAD), che provocano una corrispondente oscillazione della fertilità che, a sua volta, è all'origine dei valori massimi e minimi riscontrati nei dati.
Nell'articolo "Enduring Nature of Anorexia Nervosa" (Carattere resistente dell'anoressia nervosa), il professor Crisp descrive come la malattia persista, nonostante possa essere descritta in tantissimi modi diversi. Nell'articolo "Death, Survival and Recovery in Anorexia Nervosa" (Morte, sopravvivenza e guarigione nell'anoressia nervosa), afferma: "Se l'anoressia non è curata o lo è senza efficacia, la morte precoce, che sopraviene spesso nella terza o quarta decade della vita, comporta un elevato tasso di mortalità, il triplo o quadruplo di quello della popolazione generale di età equivalente. Tali morti precoci sono spesso dovute al suicidio o alle diverse complicanze idiosincratiche della conseguente denutrizione".

Le persone affette da anoressia possono, tuttavia, continuare a condurre una vita normale se curate con successo, anche se i tassi di mortalità per suicidio e denutrizione rimarranno costanti. La patologia sembra proteggere da alcune malattie genetiche, evitando forse l'insorgenza di cause scatenanti che si svilupperebbero nella pubertà. "Citiamo la fibrosi cistica, la cardiomiopatia ipertrofica, la corea di Huntington, la colite ulcerativa. La condizione potrebbe infatti bloccare, modificare o ritardare l'insorgenza di tali sviluppi potenzialmente fatali". La malattia, inoltre, non è incompatibile con una vita lunga, e l'autore ha curato donne di 78 e di 82 anni di età.

L'esordio dell'anoressia è fortemente legato alla pubertà, con uno sviluppo successivo nei maschi e antecedente nelle giovani non bianche. Verosimilmente, le donne erano più propense ad abusare di lassativi e a fare incetta di cibo, mentre gli uomini erano perlopiù vegetariani. Inoltre, era più probabile che gli uomini fossero vegani e abusassero nell'assunzione di alcol.

Nell'ambito della variante maschile della malattia, estremamente rara, in 35 anni sono stati esaminati 72 pazienti, il che ha consentito di ottenere molte nuove informazioni. "Un'eccessiva protezione familiare e la dipendenza affettiva del paziente nell'infanzia sono state considerate le caratteristiche più comuni nei maschi, al pari dell'obesità dei genitori", si legge nell'articolo "Anorexia Nervosa in Males" (Anoressia nervosa nei maschi).

Il professor Crisp ha individuato un modello per l'anoressia. Ha scoperto che, a partire dai 16 anni di età, la maggior parte delle femmine desidera un peso inferiore a quello che ha in realtà e che i due terzi cercheranno di seguire una dieta. Ciò potrebbe portare ad un'assunzione variabile di calorie; un esempio estremo è dato dall'abbuffata e dal vomito nella bulimia nervosa.

Nell'anoressia, comunque, il modello è rappresentato dal mantenimento di un ridotto apporto di calorie. Il professor Crisp ritiene che questa determinazione a rifiutare un'alimentazione normale procuri sollievo contro la fobia.

In difesa della sua idea del rifiuto, dettato dalla fobia, del peso/forma/funzione di un corpo adulto, il professore Crisp dichiara, "Si suppone che l'anoressia nervosa sia radicata in un comportamento di rifiuto di origine biologica, scatenato dalla fobia per il peso di un corpo adulto normale (di solito femminile) [...]. Si era risolta la situazione ricorrendo ad un conseguente atteggiamento di rifiuto, a costo di privazioni psicologiche, sociali e fisiche equivalenti al suicidio parziale. La fobia e la sua intensità possono essere negate, ma saranno palesate se il peso del corpo adulto normale viene pienamente ripristinato, anche se, con l'aiuto psicologico, è possibile ricorrere a strategie più efficaci per affrontarne gli effetti maturazionali. Senza aiuto, il comportamento di rifiuto, con il relativo 'compromesso con il suicidio', può rimanere l'unica alternativa al vero suicidio, almeno in una prima fase".

parte seconda- ultime novita'

Sempre sullo stesso sito del post precedente si legge che l'anoressia ha un'influenza genetica ed ecco l'artcolo intero.

Influenza genetica per l'anoressia
"Il rischio di anoressia è dovuta per oltre la metà dai geni, è la scoperta di ricercatori americani studiando coppie di gemelli.
La maggior parte degli esperti già concorda nel ritenere che la malattia che colpisce soprattutto le adolescenti abbia una componente genetica, ma il nuovo studio ''consolida il fatto che siano disordini con origini biologiche'', ha detto Cynthia Bulik, la psichiatra della University of North Carolina- Chapel Hill che ha guidato lo studio.
Chi soffre di anoressia ha una visione distorta del proprio corpo e rifiuta di mangiare per mantenere livelli di peso ai limiti della sopravvivenza . Lo studio americano condotto in collaborazione con una equipe svedese ha preso in esame un registro di 31.406 gemelli - sia monovulari che biovulari - nati tra 1935 e 1958.
L'anoressia era piu' frequente nei gemelli monovulari e l'analisi statistica ha indotto i ricercatori a concludere che il 56 per cento del rischio di anoressia ha ragioni genetiche, con fattori ambientali che determinano il resto.
Secondo Bulik questo non significa che chi ha una predisposizione genetica all'anoressia si debba necessariamente ammalare: ''Una persona puo' avere una predisposizione genetica ma puo' anche aver ricevuto - ad esempio dall'altro genitore - i geni che proteggono dalla manifestazione del disordine alimentare''. Anche l'ambiente potrebbe giocare un ruolo nella difesa o nella prevenzione dal rischio, ha detto la ricercatrice. "


In realtà queste scoperte vennero effettuate nel 2006, ma a tuttoggi sono dichiarate fondate e sono ancora valide come NUOVE SCOPERTE..
speriamo che continuino sempre a dimstrare che l'anoressia non prevale solo sulla persona afflitta ma che può anche danneggiare le generazioni successive con rischio maggiore di ritrovarsi un nipote (di solito si salta una generazione per questi tipi di malattie) che soffrirà anch''esso di tale problema ma speriamo ugulamente che in questi tempi si troveranno anche i modi necessari per evitare che ciò che accada.

PARTE PRIMA- LE ULTIME SCOPERTE SULL'ANORESSIA DAI RICERCATORI ITALIANI

Vorrei riportare a proposito una nuova scoperta che hanno raggiunto dei ricercatori italiani sulle cause di queste malattia in particolare sull'anoressia nervosa.
Tale informazione la si può trovare nel sito:
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4709

"Anoressia: ricercatori italiani spiegano come il cervello 'deforma' immagine corpo

Scoperte le due aree cerebrali adibite a riconoscere integrità e individualità del corpo e ad elaborarne le azioni
":

"I ricercatori italiani hanno chiarito il meccanismo cerebrale per cui ci si vede grassi anche quando si è in piena forma. Ovvero uno dei problemi alla base dell'anoressia nervosa.
Un gruppo di ricercatori della Fondazione Santa Lucia e del dipartimento di Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma, hanno scoperto che sono la Extrastriate Body Area (Eba) e la corteccia premotoria ventrale (cPMv) le due zone del cervello incaricate, rispettivamente, di riconoscere l'integrità e l'individualità del corpo e di elaborarne le azioni. Se si osserva qualcuno che si muove, dunque, il nostro cervello mette in moto due tipi di codifica: se uno dei due o entrambi non vanno a buon fine si altera la rappresentazione mentale del corpo e l'immagine che il cervello ci suggerisce non corrisponde a quella reale, soprattutto quando si tratta della nostra. Questa la spiegazione degli esperti su Natural Science.
Quando si osserva un corpo entrano pertanto in gioco due sistemi neurali specializzati e separati: il primo si occupa di individuare chi compie l'azione, il secondo in che modo questa azione è eseguita.
Per evidenziare la separazione fra le due aree del cervello e le due funzioni è stata utilizzata la tecnica non invasiva della stimolazione magnetica transcranica (Tms) ripetitiva, capace di indurre, transitoriamente, una lesione virtuale. Alcune lesioni cerebrali possono indurre la percezione che una determinata parte del nostro corpo appartenga ad altri individui, oppure, rendere incapaci di riconoscere volti noti o comprendere e programmare azioni; analogalmente nell'anoressia nervosa, la persona ha un'alterata percezione del proprio corpo e si vede in sovrappeso anche se è denutrita e drammaticamente magra.
Sono condizioni patologiche che interessano sia l'ambito neurologico sia quello psichiatrico: anche se molto differenti tra loro, è stato ipotizzato - sottolineano i ricercatori - che esse abbiano in comune tra loro un'alterazione, funzionale o strutturale, di regioni cerebrali dedicate alla cosiddetta immagine corporea. Era già noto che a elaborare molte delle informazioni trasmesse dal corpo fossero circuiti cerebrali parzialmente diversi ma solamente adesso è stato dimostrato che il cervello opera una dissociazione anche tra l'identità di un corpo e l'azione compiuta da esso.
"Una conoscenza migliore delle strutture corticali implicate nella codifica dei diversi aspetti del corpo - sottolinea Salvatore Maria Aglioti - può contribuire, almeno in teoria, alla messa a punto di piani riabilitativi più efficaci contro le patologie che provocano un'alterata rappresentazione del proprio corpo in ambito neurologico e psichiatrico."


queste è una delle tante scoperte effetuate da questo gruppo di ricercatori italiani.
a seguire le altre scoperte

venerdì 16 luglio 2010

LA MIA LETTERA PER TE

A volte la vita sembra poco e sembra niente
a volte la vita che prima che ti sembrava essere amica, diventa di colpo nemica, la peggiore nemica al mondo in assoluto
a volte inavvertitamente qualcosa in te cambia, spudoratamente, in un lampo ti ritrovi ad essere qualcun'altro, non ti riconosci più, ma vivi e ti senti diversamente viva.
Lo specchio primo amico di ammirazione, diventa d'un tratto diabolico, facendoti vedere un riflesso di te stessa che non accetti, di cui ne rimani sconcertata e timorata.
Ti guardi intorno e sembra che sei in un film di horror dove ovunque ti giri vedi solo nemici, nessun appiglio positivo e ti autoconvinci che sei sola che puoi contare solo su te stessa perchè gli altri non ti potranno mai capire.
Piangi in te stessa, a volte, talmente vuoi mascherare bene il malessere che accusi dentro te stessa che, non ti accorgi neanche di essere scoppiata a piangere: le lacrime rigano in silenzio il tuo volto, quasi come se non volessero disturbarti, disturbare gli altri. ma tanto nessuno se ne accorge veramente e allora tu ti ostini a credere che sei sola...
All'inizio sai che sbagli e nascondi le tue debolezze facendo credere agli altri che non c'è nulla che non va, che è tutto ok, poi.. te ne freghi vivamente di preoccuparti di nasconderti, ormai hai raggiunto quella meta tanto desiderata: in realtà ti senti forte, più tenace, più in forma, migliore, più allegra insomma più di tutto, poi... arriva sempre lo specchio della realtà a porti di fronte la verità ed è la cosa più dura da accettare...
ti chiamano Anoressica o Bulimica e tu non ne capisci il motivo: non ti vedi strana, nè troppo magra, nè tanto meno ti senti male.. i tuoi pochi chili si nascondono all'attenzione dei tuoi occhi... le tue azioni compensatrici vengono sempre da te giustificate in un quanlche modo.. vomitando ti senti più leggera, più spensierata.. sono solo attimi da sopportare: il giramento di testa, gli occhi di fuori e arrossati, l'affanno, la tachicardia, l'odore di acido, la sofferenza che eesce fuori.. tanto sono solo pochi attimi da sostenere poi.. tutto passa come al solito.. ma, prima che passa tutto ciò, guardandoti allo spechio, la lucidità si fa spazio tra le nubi e ti fa pensare in un lampo di 5 minuti a ciò che realmente stai facendo... un attimoo di 5 minuti in cui ti vedi veramente per quello che sei... ma che successivamente e violentemente poi la nube della mente oscura gli occhi e tutto... ritorn come prima.. non ti ricordi più di quell'immagine che ti chiede aiuto impressa in quello specchio.. pensi che sia stato tutta un'allucinazione..
non accetti aiuti, non accetti commenti, ti allontatni dalle persone a te prima care.. ti senti minacciata, ti senti intrappolata e non ti accorgi che chi ti minaccia e chi veramente ti intrappola non sono le persone che ti stanno attorno e che ti vogliono bene ma la Bestia che ormai ti governa.. menti anche a te stessa...
vuoi la tua dose di droga giornaliera che sia il vomito o il vuoto non importa, entrambe hanno lo stesso risultato emotivo: ti fanno sentire libera, viva, leggera..
guardi i volti dei tuoi cari riempirsi di lacrime, di sofferenza per te e ti chiedi:"Ma perchè non sono felici per me?"
Non possono esserlo LORO ti vogliono bene e NON VOGLIONO vederti consumare, consumare da un malessere che accusi dentro, NON POSSONO tacere, VOGLIONO solo agire per farti ragionare..
Alla fine quando i tuoi occhi ti mostreranno VERAMENTE ciò che sei diventata,
quando la malattia ormai sarà arrivata alla sua meta ti potrà lasciare decidere perchè sa che sarà difficile risalire da quell'inferno, la decisione per quanto dura e dolorosa potrà essere spetterà solo a te:
o LOTTARE E RISALIRE CON TENACIA IL CAMMINO ACCETTANDO ANCHE I MOMENTI DI SCONFITTA E DI CADUTE PER POI RIALZARTI CN PIU' VOLONTA' E FORZA
oppure
LASCIARTI ANDARE NELLE BRACCIA DELLA RASSEGNAZIONE..

Ma ricorda cara amica mia la vita è talmente piena di sorprese che davvero SI MERITA di essere salvata.
La tua lotta sarà la tua vittoria personale.
DIMOSTRA A TE STESSA QUANTO FORTE TU SIA ANCHE NEI MOMENTI PEGGIORI!
DIMOSTRA QUANTO TU SIA MIGLIORE DI QUELLA BESTIA CHE EPR ANNI TI HA GOVERANATO L'ANIMA

ALZATI E ORA LOTTA PER TE STESSA, NON SEI SOLA BASTA GUARDARTI INTORNO HAI TANTE ANCORE DI SALVEZZA PRONTE A SOLLEVARTI NELLE CADUTE E A CONFORTARTI NELLE TEMPESTE!ALZATI E LOTTA IMPARA DI NUOVO A VIVERE, PERCHE' LA VITA MERITA DI ESSERE VISSUTA DA TE E TU MERITI DI VIVERE LA TUA VITA!!!!!!

martedì 13 aprile 2010

ANOREXIA AND BULIMIA

ABOUT BULIMIA



Oltre la pronuncia della parola Bulimia c'è molto di più: DISAGIO, SOFFERENZA, INCOMPRENSIONE PERDIZIONE, AUTOLESIONISMO, PERDITA DI CONTATOT CON SE STESSI...
Cerchiamo di lottare insieme a loro, di dare ogni certezze a queste ragazze che lo richiedono in modo davvero drastico ed estremistico, unico modo per farsi ascoltare davvero.

DICIAMO NO ALL'ANORESSIA

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ULTIMAMENTE L'ANORESSIA STA PRENDENDO PIù SPAZIO NELL'ANIMA DELLE ADOLESCIENTI E QUESTO DAVVERO PREOCCUPA, PER QUESTO MOTIVO VORREI DIRE DI STARE PIU' ATTENTI, PIU' VICINI, DI DARE PIU' CONSIDERAZIONE AI PROPRI FIGLI.QEUSTO VIDEO FA COMPRENDERE CHE L'ANORESSIA PUO' ANCHE UCCIDERE E NOI NON DOBBIAMO PERMETTERLO PIU'!!!!!!!!!!