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emy

mercoledì 13 ottobre 2010

UN'ALTRA VITTIMA


16ENNE MUORE DI ANORESSIA
DOPO 1 ANNO DI 'DIETA' -FOTO

La pagina del Daily Mail
di Domenico Zurlo



Aveva scelto di mettersi a dieta, insieme a sua madre, per perdere quei chili di tropo dovuti a pranzi e cene natalizi. Ma nel giro di meno di un anno, Anna Wood è diventata anoressica, ed è morta a soli 16 anni. E' accaduto a Wimbledon, in Inghilterra, e la storia di Anna è stata raccontata dal Daily Mail. "Non è mai stata grassa, aveva solo un po' di pancetta, ma era normale alla sua età - racconta la madre, Christine Gibson, 52 anni - dopo cinque o sei settimane io ho interrotto la dieta, ma lei ha continuato a mangiare pochissimo, meno di quanto pensassimo. A volte nascondeva il cibo per poi buttarlo via, lontana dai miei occhi. Nel giro di un paio di mesi è diventata magrissima". Ad agosto dello scorso anno il ricovero in ospedale, diventato inevitabile per le sue gravi condizioni di anoressia.: alta 1 metro e 70, Anna era arrivata a pesare meno di 40 chili. Dopo due mesi in ospedale, e qualche chilo guadagnato, la ragazza è tornata a casa, ma solo per riprendere i vecchi ritmi: fino allo scorso febbraio, quando è svenuta in mezzo alla strada ed è tornata in ospedale, dove i medici le hanno diagnosticato un'ulcera perforata che le è stata fatale. Lo scorso 26 marzo, Anna è morta per insufficienza cardiaca dopo l'operazione chirurgica, alla quale i medici avevano previsto che non sarebbe sopravvissuta.


questo è un articolo pubblicato su www.leggo.it.
E' sconcertante che ancora nel 2010 ci siano vittime di tale mostro e sempre più vi è la complicità di almeno uno dei due genitori o un silenzio forzato e indifferente della famiglia.
si deve capire che tale malessere è un sintomo cancerogeno di un rapporto intrafamiliare che non va bene e che va smussato se non cambiato totalmente per il bene di tutti i membri perchè è un problema che si manifesta in una/o ragazza/o ma che appartiene a tutti i membri familiari e che a differenza degli altri membri la ragazza se lo fa proprio per rifiutarsi ancora di tacere e far finta dinulla come preferiscono fare gli altri e che invece preferisce manifestare il disagio nella sua completezza. Ecco perchè ci vuole anche il coinvolgimento della famiglia e la partecipazione attiva dei genitori nella terapia, altrimenti la ragazza o il ragazzo difficilmente potrà guarire totalmente.

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