
La parola Bulimia deriva dal due parole greche: bo^us che vuol dire "bue" e limòs che vuol dire "fame, da cui il significato è "fame da bue".
Già gli antichi Romani usavano questa pratica per poter mangiare di più. Essi, giunta l'ora di cena, mangiavano tuto ciò che era posto in tavola e una volta sazi si procuravano il vomito rigettando, nell'apposito "vomitorio", tutto ciò che fino a quel momento avevano ingurgitato e poi si risiedevano a tavola per continuare a mangiare come se nulla fosse successo. Proprio come a fine pasto il rutto più forte significava aver molto gradito la cena, anche vomitare e mangiare indicava la stessa cosa.
Il mangiare grande quantità di cibo dal dolce al salato, caldo o freddo, rappresenta proprio il voler rifugiarsi da una forte sofferenza interiore che non trova altre modalità di espressione. Come se nel parlare vi fosse un blocco, il quale costituisce una difesa nei confronti delle proprie emozioni e stati d'animo che non si riconoscono.
La bulimia è la ricerca di trovare risposte all'insaziabile fame di comprensione, amore e considerazione che non trova nel mondo una adeguata risposta.
Le bulimiche in realtà, anche se non lo riconoscono, hanno una forte ricchezza interiore e una forte carica emotiva. Sono alla costante ricerca di valori più nobili, valori che non li sono mai stati concessi di scoprire realmente. Rifiutano di parlare con gli altri perchè, come le anoressiche, pensano, e ne sono convinte, che nessuno sia in grado di poterle capire veramente, di non poter capire fino in fondo la loro sensibilità così raffinata.
In questo modo il cibo diviene l'unico punto di riferimento sempre alla portata di mano che non tradisce mai, che non le giudica e che non le abbandona.
A chi non è mai capitato di rimpizzarsi di cibo quando si è nervosi o sofferenti? A differenza però di voi che poi riuscite a uscirne fuori con tanta facilità, le bulimiche rimangono imprigionate in questo vortice perchè lì in quel modo si sentono più sicure e protette anche da loro stesse e dai disagi che accusano.
Mentre l'anoressica tende a far rimanere vuoto quel Vuoto che sente dentro, la bulimica cerca sempre di riempirlo, come se con tale procedura qualcosa in lei possa risolversi e sentirsi più libera. Il significato di questo riempimento e svuotamento del vuoto interiore è l'accettarsi che quel vuoto esista ancora, rappresenta il tempo che passa, di conseguenza il Vuoto sta a significare una fuga dalla propria realtà.
Rigettano il cibo perchè lo sentono estraneo a loro stesse e al loro modo di essere, ecco perchè sono costantemente in conflitto con esso. Con il cibo hanno un rapporto, possiamo dire, di odio e amore. Infatti, la bulimica prima si garantisce tutto l'amore del mondo riempiendosi di cib e poi, rendendosi conto che ha riempito solo il suo corpo e non la sua anima, si riempie di sensi di colpa che la spingono a vomitare il tutto.
La bulimia è un grido estremo, una modalità compulsiva di comportamento al fine di rivendicare un bisogno di ascolto, di comprensione, di amore.
La funzione del terapista è molto importante, in quanto sostituendosi al cibo da la possibilità alla bulimica di trovare in se stessa la libertà di cercare altrove una risposta al suo senso della sua esistenza.
La terapia DEVE essere seguita anche dalla famiglia, poichè il loro impegno e la loro collaborazione è indispensabile per il raggiungimento dei risultati . Questa diagnosi relazionale che si avrà con tutta la famiglia, consente al terapista di capire dove si colloca la bulimica all' interno familiare, di osservare quali siano i modelli relazionali funzionanti in famiglia e quali invece devono essere modificati, per questo motivo la presenza di tutta quanta la famiglia è molto importante.
Infatti, come l'anoressia, la Bulimia è un malfunzionamento dei rapporti familiari e che riguarda tutta la famiglia. La bulimica invece di tacere di fronte i problemi della sua famiglia e nasconderli ancora, riversa tutti i disagi di ogni membro su stessa con la speranza che qualcuno aiutandola possa cambiare questi modelli relazionali che non funzionano affatto.
Per questo motivo dico ai genitori di partecipare attivamente al percorso di guarigione della propria figlia perchè solo in questo modo potrete davvero aiutarla.
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ciao a tutti spero tanto che questo blog possa essere utile a tutti e che, qui, possiate trovare ogni risposta ai vostri dubbi in merito.
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BY EMYPERLASPERANZA